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di Paolo Virzì, Edoardo Gabbriellini, Claudia Pandolfi, Nicoletta Braschi
(Italia, 1997)
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Dopo LA BELLA VITA, commedia politica disinvolta, e FERIE D'AGOSTO (1995) satira di due Italie in vacanza, quella di destra e quella di sinistra, Virzì firma il suo miglior film, vince il premio Speciale della Giuria di Venezia 97, con la collaborazione di una vecchia volpe della sceneggiatura, Furio Scaroellu. È la storia, ma a dire il vero non è di certo una storia, piuttosto un momento, un passaggio nella vita (quello fondamentale, dall'adolescenza all'età adulta) di un giovane di Livorno, abitante del quartiere popolare di Ovosodo. Incontri: con una giovane e devota professoressa, con un amico ricco e pseudo anarchico, con una ragazzina viziata della ricca borghesia romana. Vita quotidiana, con il padre, eternamente in prigione per traffico sballato di droga; il fratello handicappato. Sensibilità, attenzione ed affetto per i personaggi, freschezza degli interpreti, humour della parlata toscana. Umiltà di una storia, di personaggi minimalisti: ma che si aprono in un largo ventaglio di umanità. Si pensa, e scusate se è poco, alle prime opere di Monicelli o di Germi, o di Scola. Gli interpreti sono azzeccati, spesso deliziosi.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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